Speleovivarium: un rifugio antiaereo diventato museo

Come sapete, Storigrafica partecipa attivamente a “Un mare di archeologia – festival archeostorico” e ha messo a disposizione agli studenti dell’Istituto Tecnico Deledda Fabiani una macchina fotografica a 360 gradi: quella che utilizziamo per i nostri virtual tour.

Non solo! Il tour è ospitato nei nostri spazi on line e siamo lieti di collaborare con un progetto così innovativo e capace di valorizzare le piccole, solo nominalmente, realtà del territorio.

Un ringraziamento particolare va al Signor Edgardo Mauri (della S.A.S. Società Adriatica di Speleologia) che ha supportato tutto il gruppo di lavoro e ha collaborato attivamente alla costruzione dei due tour che potete ammirare qui sotto.


Il primo tour presenta la fauna e la flora provenienti dal Carso triestino e goriziano, nonché reperti paleontologici e minerali. In poche parole: nel pieno centro cittadino possiamo rivivere l’esperienza di un’esplorazione speleologica.

Nella seconda parte troviamo invece attrezzature speleologiche ed una vasta raccolta di documenti e reperti sugli ambienti ipogei artificiali. La parte che interessa davvero tanto al gruppo Storigrafica! Forse non lo sapete, ma questo “lungo tubo” è stato costruito nel 1943 e, come avete compreso dal titolo di questo post, non è altro che un sopravvissuto della Seconda guerra mondiale. Un arzillo vecchietto che grazie alle sapienti mani della Società Adriatica di Speleologia sta vivendo una seconda giovinezza!

Che dire di più? Andate a visitare lo Speloviavrium! Qui trovate tutte le informazioni che vi servono e se volete conoscere chi ha costruito tutto ciò vi aspettiamo a “Un mare di archeologia”!

Le sorprese non finiscono qui. La collaborazione continua e su queste pagine ospiteremo anche i rilievi effettuati con uno speciale laser scanner Leica. Continuate a seguirci e ne vedrete delle belle!

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